LE MATERIE PRIME – SENATORE CAPPELLI
Il grano duro Senatore Cappelli è uno degli ingredienti contenuti nei prodotti Primus.
Sebbene la forza di Primus risieda principalmente nelle sue “fermentazioni primordiali” che demoliscono efficacemente i suoi vari componenti, un’ottima base di partenza è fondamentale per far sì che possa vantare tutte le altre caratteristiche che già conosciamo.
Primus, come ormai saprete, è composto da una grande varietà di cereali e legumi. Tra i cereali spiccano i grani tradizionali tra i quali il Cappelli. Il Senatore Cappelli, grano molto amato per le sue proprietà nutrizionali e per il suo ricco sapore, sebbene sia nato nel 1915, viene considerato tutt’oggi un grano antico, essendo stato selezionato prima che venissero introdotte le moderne tecniche di irradiazione e le conseguenti modificazioni genetiche.
Una volta le coltivazioni agricole erano molto più semplici e artigianali ma negli ultimi decenni, per rispondere al continuo desiderio di aumento della produzione, si è visto necessario creare produzioni “più intensive” per qualunque prodotto alimentare, animale o vegetale. La lavorazione del grano è stata quindi stravolta, favorendo la diffusione di grani più bassi e con più glutine per aumentarne la resa. Questo tipo di “nuova agricoltura” è stata favorita enormemente dal basso prezzo dei carburanti e dei fertilizzanti durante la seconda metà del secolo scorso.
La farina di grano duro Cappelli vanta, rispetto ai grani moderni, una maggiore quantità di aminoacidi, vitamine e sali minerali. Questi ultimi, presenti per proprietà transitiva anche in Primus (zinco, molibdeno, manganese), sono particolarmente concentrati grazie alla profondità delle radici dei grani antichi o tradizionali, le quali riescono ad assorbire maggiori minerali dal terreno. In più, le lunghe radici aiutano la pianta a sfruttare la poca acqua che è presente nel terreno, specie in periodi di grave siccità.
Le spighe del Senatore Cappelli – e così anche quelle degli altri cereali antichi – presentano un’altezza superiore alle erbe infestanti che, per questo motivo, non riescono a creare eccessivi danni al grano. Inoltre, non essendo necessari trattamenti chimici diserbanti, i grani antichi o tradizionali come il Cappelli si prestano perfettamente alla coltivazione biologica.
Un’altra particolarità dei grani antichi è il loro profumo aromatico e il loro sapore intenso, che sono rimasti inalterati nel tempo e che costituiscono una caratteristica ormai persa nei grani moderni. Ogni lotto di farina presenta piccole differenze di colore e sapore, date appunto dalla coltivazione non standard e non intensiva di questi cereali, che fa riscoprire quel gusto antico che le varietà più recenti ci hanno fatto dimenticare.
Ovviamente la resa produttiva di questi cereali è più bassa rispetto a quella dei cereali moderni, come se paragonassimo un allevamento a pascolo a uno intensivo e così via. Tutelare la biodiversità, rispettare il ciclo di vita dell’alimento e, nel caso degli allevamenti, dell’animale, comporta un prezzo finale più alto, a fronte di prodotti più genuini e a minor impatto ambientale.
La coltivazione di questi grani risulta quindi fondamentale per proteggere la biodiversità, ridurre l’utilizzo di agenti chimici e tutelare la nostra salute.