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La Timilia è una varietà di grano duro coltivato in Sicilia e nel bacino del Mediterraneo dal 1300, oggi poco coltivata a causa della scarsa produttività.
La sua farina con l’uso di pochissima acqua permette di produrre pani a pasta tenera e dura di colore scuro, caratterizzati da una grande digeribilità e capaci di durare parecchi giorni se prodotti con lievito naturale.

Questa varietà era molto diffusa in Sicilia prima della Seconda Guerra mondiale e veniva seminata dopo gli autunni piovosi, in condizioni normalmente incompatibili con la coltivazione di altri grani. È infatti una varietà “primaverile”. Questa caratteristica, oltre alla sua resistenza alla siccità e alla sua capacità di sopravvivere anche nei terreni difficili, faceva sì che essa garantisse maggiore sicurezza produttiva per le popolazioni che la coltivavano.

Il grano Timilia ormai viene macinato a pietra, processo che lo trasforma in una farina integrale grossolana, poco burattata e con molti oligo-elementi del germe di grano e della crusca.
È proprio così che la farina mantiene tutte le proprietà organolettiche, con ottimi valori nutrizionali.
Tra le principali proprietà della Timilia si trovano:
– Alto valore proteico
– Basso impatto glicemico
– Presenza di vitamine del gruppo B
– Alto contenuto di sali minerali come calcio, fosforo, sodio e potassio
– Alta digeribilità

Le ricette con farina di Timilia si prestano a moltissimi regimi alimentari: sono adatte ad esempio a coloro che soffrono di diabete, grazie al basso impatto glicemico.

Gli alimenti ottenuti dalla Timilia sono caratterizzati da un sapore particolarmente intenso e da un profumo aromatico: odori e sapori pregiati e gustosi. Questi prodotti sono molto durevoli, rispetto ad altri ottenuti da farine tradizionali: anche il pane può essere conservato per diversi giorni senza perdere la sua soffice consistenza.

Timilia è un grano storico fondamentale che abbiamo adottato in formula nel Primus per le sue virtù ed anche per le sue virtù indirette ecologiche: non necessita infatti di diserbo né di concimazione azotata (l’azoto in urea si ottiene consumando gas o petrolio).