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In medicina, uno dei temi più dibattuti in questo periodo, è come riuscire a far arrivare il farmaco esattamente dove serve per ridurne gli effetti collaterali e massimizzarne l’efficacia.

La stessa riflessione può essere fatta anche riguardo gli alimenti.

Come possiamo portare a destinazione i loro preziosi nutrienti e diminuirne i possibili effetti negativi nell’apparato digerente, in particolare nell’intestino?

Esistono diverse tecniche utilizzate dall’uomo in modo istintivo o per esperienza allo scopo di cibarsi di tutto, garantendosi sopravvivenza e nutrendosi di cose sempre più buone e sicure.

Ricordiamone sinteticamente alcune:

– la cottura permetteva di poter mangiare addirittura parti in decomposizione di animali e, allo stesso tempo, ne migliorava e ne   migliora, oggi come allora, sia sapore che digeribilità;

 – l’ammollo prima dell’essicazione o della cottura, è una sorta di “pregerminazione” che libera i semi dall’acido fitico con la conseguenza di facilitare l’assorbimento dei minerali durante la digestione;

– la fermentazione, una vera “cottura a freddo”.

• È una tecnica capace di predigerire, scomponendo in parti facilmente assimilabili, una serie di alimenti altrimenti non commestibili da gran parte degli uomini.

• È capace di eliminare le sostanze che le piante usano per difendersi dai parassiti e dagli animali, le lectine.

• È un sistema usato da millenni nel nord del mondo per arricchire le verdure di vitamina C ed altri composti vitaminici rarissimi a tali latitudini.

• È un metodo per conservare a lungo e naturalmente gli alimenti.

Le fermentazioni utilizzate e perfezionate nei millenni con vari metodi, hanno permesso di creare cibi unici come gusto, salutari come digeribilità e deliziosi come sapore. Formaggi stagionati, salumi, aceto balsamico, olive, vino, birra, crauti, giardiniera e miso sono tutti esempi di alimenti fermentati.

Alcuni di essi possiamo considerarli prodotti necessari per supplire problemi digestivi e ci rimandano direttamente al celebre aforisma di Ippocrate: “Fa’ che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”.
Per onorare il Padre della medicina moderna divulghiamo costantemente le tecniche per le trasformazioni ottimali degli alimenti.

-Sandro Santolin-

 

L’altra medicina magazine – vivere secondo natura