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Osservando le linee guida per una sana alimentazione e considerando il panorama odierno della ricerca scientifica, possiamo affermare che i grani antichi meritano di essere reinseriti nelle nostre abitudini alimentari quotidiane.

 

Nella grande famiglia dei grani antichi troviamo ad esempio il Farro monococco, il Senatore Cappelli, il Timilia, il Verna, il Rieti Originario, ecc. Questi, a confronto dei comuni grani moderni molto più presenti a livello di commercio industriale, vantano numerose proprietà che favoriscono la salute, la prevenzione e la performance dell’organismo umano.

I grani antichi non sono solo una semplice moda del momento, ma hanno origini millenarie, basti pensare a come il farro monococco, il più ancestrale di tutti, sia stato il primo grano domesticato dall’uomo e questo già più di 10.000 anni fa, seguito verosimilmente dal farro dicocco, tuttora coltivato anche in Italia. Nella loro purezza e con la giusta lavorazione, questi grani, se ben utilizzati, mantengono tutte le proprietà che li contraddistinguono.

Quello a cui spesso non viene fatto caso, guardando le varie etichette, è che la maggior parte dei cereali viene manipolata, lavorata e raffinata e quindi privata proprio dell’essenza degli stessi valori nutrizionali che li compongono.

 

Da un punto di vista nutrizionale, oltre a tutelare la biodiversità, cosa non da poco, i grani antichi presentano un rapporto equilibrato tra macro e micronutrienti ma soprattutto anche tra glutine (composto da varie proteine), amidi e fibre, rendendoli alimenti bilanciati e digeribili.

Infatti, spesso vengono consigliati per chi soffre di gluten sensitivity, ovvero la ormai conosciuta sensibilità al glutine che, oltre ad avere una componente genetica, è soprattutto dovuta ad un consumo eccessivo di farine raffinate e moderne.

 

Un’altra differenza da prendere in considerazione che distingue il grano antico da quello moderno è il suo metodo di coltivazione. I grani antichi non vengono trattati con fertilizzanti chimici o alterazioni genetiche per velocizzarne e aumentarne la produzione, ma vengono coltivati privilegiandone la crescita in modo naturale. La macinazione a pietra, preferita in questo genere di coltivazioni, mantiene un alto livello di fibre, ma soprattutto, come conferma anche la ricerca scientifica, un maggiore contenuto in sali minerali e vitamine, elementi che sappiamo essere essenziali per la nostra salute.

 

Questi grani antichi li possiamo ritrovare proprio in PRIMUS, nato grazie ad anni di ricerca, amore e passione per le fermentazioni a pasta madre acida. La linea PRIMUS offre ai consumatori prodotti integri, ricchi di benefici a supporto della salute umana e della performance psicofisica.

Entrando più nel dettaglio, una porzione di 100 grammi di “PRIMUS 100” contiene come valori nutritivi di riferimento giornalieri*:

-Il 32% di proteine con aminoacidi di alto valore biologico che sono alla base di ogni attività metabolica, a supporto della performance sportiva;

-Il 64% di molibdeno, fondamentale nei processi metabolici e come coenzima per le fasi di detossificazione;

-Il 15,2% di zinco minerale rinomato per le proprietà a supporto della preservazione di capelli, pelle, unghie e ossa sani, che oltre a supportare il sistema immunitario ottimizza le funzioni cognitive,

-Il 74% di manganese, che favorisce il metabolismo energetico, mantiene ossa forti e contribuisce alla normale formazione di tessuti connettivi.

*CLAIMS nutrizionali confermati dalle analisi seguendo le direttive del ministero della salute e dell’autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).

 

Divulgare le proprietà e le differenze tra le varie tipologie di grani è fondamentale per rendere le persone consapevoli e permettere loro di fare scelte alimentari che apportino reali benefici all’organismo.

 

Dott. Matteo Massimo Primo