SOIA: GLI EFFETTI SULLA SALUTE TRA REALTA’ E FALSI MITI

La soia, c’è chi la ama e chi la odia. Ma farà bene o farà male? 

Per rispondere a questa domanda, dobbiamo fare un salto indietro fino ad arrivare agli anni ’90, quando gli alimenti a base di soia iniziarono a riscuotere un gran successo.

Negli anni ’90 infatti, molti sostenevano che la soia avesse il potere “miracoloso” di contrastare problematiche importanti quali: obesità, malattie cardiache e persino il cancro! L’affermazione prendeva spunto dalle conoscenze riguardanti le abitudini alimentari delle popolazioni asiatiche, note per essere grandi consumatrici di questa pianta ma, soprattutto, per essere state l’oggetto di alcuni studi che dimostrerebbero come questi popoli siano meno soggetti rispetto ad altri ad obesità, malattie cardiache ed appunto alcuni tipi di cancro.

Quindi, la soia è il cibo della longevità?

Non esattamente, la verità sta sempre nel mezzo. Se esaminiamo appunto con attenzione questi studi notiamo come venga considerata l’associazione ma non la causalità. Il fatto che alcune delle persone che consumano più soia siano sotto alcuni fattori apparentemente più sane rispetto ad altre non comporta automaticamente che la soia sia “l’elisir di lunga vita”. Ci sono infatti innumerevoli altri fattori da considerare, tra cui: la genetica, l’epigenetica, lo stile di vita, la dieta, l’ambiente circostante e migliaia di altre variabili che possono incidere in modo fondamentale.

D’altro canto, altri ricercatori hanno scoperto che la soia contiene isoflavoni (composti simili agli estrogeni) che, in alte quantità, vantano alcune proprietà, ma anche la capacità di compromettere la fertilità e interferire con le funzionalità tiroidee. Alcuni esperti sconsigliano addirittura l’utilizzo di soia a causa del suo potenziale come disturbatore endocrino, ossia dell’attitudine ad imitare gli estrogeni prodotti dal nostro organismo, portando a un sovraccarico ormonale.

E adesso direte: “Bene, allora da domani non mangerò mai più la soia!”

In realtà, se andiamo a fondo di tutti questi singoli studi, scopriremo che molti di questi sono stati condotti ed eseguiti in modo ambiguo su modelli murini e su alcuni animali che, se vogliamo dirla proprio tutta, possono elaborare la soia in modo diverso rispetto agli esseri umani.

Se invece ci basiamo sulle revisioni (valutazione di vari studi) è stato dimostrato che in realtà il consumo moderato di soia può apportare numerosi benefici come migliorare i valori di colesterolo e il rapporto LDL e HDL, aiutare le donne a gestire i sintomi della menopausa e supportare anche le diete vegetali grazie ad un buon apporto di proteine. Inoltre, possiamo affermare che la soia contiene estrogeni vegetali naturali, molto più deboli degli ormoni umani veri e propri. Per creare dei disordini endocrinologi è necessario un abuso.

Un’ultima preoccupazione è stata sollevata riguardo agli isoflavoni contenuti nella soia e su come questi possano influenzare i livelli ormonali degli uomini, abbassando il testosterone e aumentando i livelli di estrogeni. Anche qui, una recente revisione di 41 studi non ha trovato alcun effetto apparente di disturbo ormonale come risultato dell’assunzione di proteine di soia o isoflavoni.

Quindi, se esaminiamo le ricerche degli ultimi anni, possiamo costatare che un consumo moderato di alimenti a base di soia minimamente lavorati, come la materia prima utilizzata che utilizziamo nei prodotti PRIMUS, non solo NON fa male, ma apporta anche benefici per la salute umana.

Alla fine di tutto, come per tutti gli alimenti, dobbiamo ricordarci che sono essenziali l’equilibrio e la consapevolezza.

Dottor Matteo Massimo Primo

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